Raccontare i diritti: la Costituzione in un progetto di alternanza scuola-lavoro
"Raccontare i diritti "è un percorso di alternanza scuola-lavoro che avvicina gli studenti alla ricerca diffondendo la conoscenza della Costituzione italiana. È realizzato da alcuni docenti del Dipartimento di Giurisprudenza con gli studenti del Liceo Alfieri di Torino, nell’ambito di un progetto-pilota di UniTO finanziato dalla Fondazione CRT
Provate a chiudere gli occhi, dimenticarvi per un momento dello sfacelo sociopolitico ed educativo che la realtà odierna sovente ci riserva e provate a sognare un momento relazionale in cui quattro accademici e venti ragazzi di un liceo si interrogano insieme sul senso dell’essere cittadini. Insieme, sì, perché il senso di un progetto di terza missione è da individuare nella costruzione di un percorso democratico che si nutre di interrogativi comuni, un percorso in cui il rapporto tra autorità e libertà è funzionale alla crescita di tutti.
L'Articolo 2 della Costituzione Italiana reso dalla grafica del progetto "La Costituzione. Scriviamola a mano per farla nostra" di Monica Dengo insieme all'associazione SMED
Alberto, Alessia, Alissa, Claudio, Emanuele, Marta, Sara, Sarah, Michelangelo, Giacomo, Michele, Ludovica, Filippo, Francesca, Rebecca, Ilaria, Claudio, Clara, Giulia, Alessandro, sono i nomi dei ragazzi che hanno preso parte al progetto. È fondamentale riportarli tutti, perché il primo messaggio che la nostra Costituzione porta con sé, e che abbiamo cercato di trasmettere ai ragazzi, è l'inclusione dell'altro come valore apicale, inclusione che parte dalla valorizzazione dell'identità di ciascuno. I nostri nomi: Fabio, Francesco, Giorgio, Alessia.
Studenti e studentesse coinvolti nel progetto "Raccontare i diritti" insieme ai ricercatori di UniTO (© Giorgio Sobrino)
Proprio perché l'inclusione dell'altro è principio apicale della nostra Costituzione abbiamo voluto che la conoscenza dei contenuti sviluppati non rimanesse appannaggio dei diciannove studenti liceali ma che loro stessi potessero trasmetterla ai loro compagni più giovani, alunni di una scuola media.
Di qui, l'idea di proseguire il percorso: i ragazzi sono stati affidati al videomaker Paolo Spadavecchia per realizzare quattro documentari. Paolo li ha stimolati con domande: "Se voi doveste raccontare i diritti a una vostra amica, a una vostra conoscente, cosa vorreste che fosse raccontato? Quali elementi dovrebbero emergere?". Cercando di rispondere, i ragazzi hanno girato, guidati da Paolo, quattro brevi documentari, coinvolgendo persone a loro vicine: ci sono genitori che parlano della loro esperienza di genitori con figli con disabilità gravi, donne migranti che raccontano cosa vuol dire vivere nel nostro Paese oggi, le loro opinioni e speranze sul mondo del lavoro e sulla parità di genere; e ancora persone che rispondono su cosa sia secondo loro una fake news e quali sono le minacce alla libertà di informazione nella società del nostro tempo.
Un momento di confronto in aula (© Giorgio Sobrino)
Nell'aula musica e in altri spazi della scuola spiegano ai loro compagni più giovani come funziona lo Stato, stimolando l'attenzione con esempi che possono essere alla portata dei più piccoli. "Nelle vostre famiglie comanda uno solo o ci sono delle regole funzionali al bene di tutti?"; "Vi è mai capitato di essere discriminati?".
Lo Stato, la famiglia, le regole.
Un certo Santi Romano (principale esponente della “teoria istituzionalistica del diritto”, ndr.) discorreva di pluralità degli ordinamenti giuridici e i ragazzi, senza saperlo, hanno ripercorso i nodi principali del suo pensiero! Il potere nelle mani di una sola persona o la gestione condivisa: ecco Hobbes e i teorici dell'assolutismo, ecco Locke, Montesquieu e i teorici della liberaldemocrazia.
Noi crediamo profondamente nella terza missione come "terza anima" dell'università, luogo privilegiato di sperimentazione e valorizzazione dei contenuti e dei metodi delle nostre attività di ricerca e di didattica. Il progetto si è appena concluso e noi siamo ancora più determinati a proseguire sulla via intrapresa, che, oltretutto, ha dato nuova linfa vitale anche ai nostri percorsi di ricerca e di didattica.