Storie di ricerca

Il linguaggio delle pietre antiche e l’arte preistorica di Kamyana Mohyla, Ucraina

Cosa può raccontarci l'arte rupestre antica riguardo al nostro passato? E come possiamo comprendere questa storia? Occorre “ascoltare” centinaia di piccole pietre, se vogliamo conoscere meglio i processi culturali che hanno spinto gli antichi artisti a crearle. Come? Io ci sto provando con le tecniche di modellazione 3D. Osservando le superfici di queste piccole pietre, ho intenzione di fare in modo che ci raccontino qualcosa di nuovo sulla loro - e quindi sulla nostra - preistoria comune.

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Le immagini del passato sono parecchio lontane da noi, e sono pochi coloro che avanzano nel cammino che conduce alla loro comprensione. È questo, in fondo, quel che cerco di fare: lasciar parlare direttamente le piccole pietre incise, usando la mia macchina fotografica e l’approccio metodologico dell’archeologia.
Una grande varietà di tecnologie e approcci metodologici si è sviluppata al punto da permettere la realizzazione e interpretazione di modelli 3D e riuscire ad analizzarli. Alcuni di questi sono stati applicati con successo a ricerche archeologiche e studi sull'antica arte rupestre. I metodi più diffusi sono le tecniche di scansione laser e la fotogrammetria digitale. Tuttavia, mentre l'unicità delle pietre piccole - e quindi trasportabili - dell'arte antica ci ha imposto di studiarle singolarmente, ci sono enormi collezioni che andrebbero considerate nel loro insieme.

La mia idea, che sto sviluppando nell'ambito del progetto Technologies for Cultural Heritage*, è di creare modelli 3D di singoli manufatti, utilizzando solo la mia macchina fotografica e i software relativi. Successivamente, esaminerò le pietre nel dettaglio, granulo per granulo, per decodificare la loro superficie e quello che i nostri antenati hanno inciso su di essa. Analizzando scrupolosamente i più piccoli particolari (a volte la dimensione dei segni incisi è inferiore a un millimetro!) riuscirò a cogliere la varietà delle incisioni. Questa indagine mi permetterà di decifrare le pietre, di scoprire analogie  e differenze e, probabilmente, di associarle ai fenomeni preistorici che determinarono la loro creazione e il loro utilizzo.

Il caso di studio principale di questo progetto si trova nel sito Kamyana Mohyla in Ucraina orientale. Non si tratta solo di un sito di arte rupestre unico in Europa orientale - e del più grande in Ucraina - ma anche di un sito dal quale proviene un insieme di oltre 300 pietre trasportabili: queste sono l’oggetto della mia ricerca. La loro analisi e la classificazione basata sulle caratteristiche della superficie sarà molto utile per lo studio della preistoria dell'Ucraina e fornirà risposte a una serie di questioni ancora aperte: i segni presenti sulle pietre sono stati creati intenzionalmente? Qual è la relazione tra i diversi esempi d’arte attestati sulle varie pietre? A quale contesto culturale fanno riferimento? Raccontano una storia singolare che riguarda la preistoria ucraina o sono piuttosto  il capitolo di una saga più grande, che ha a che fare con la storia europea?

Quando le regioni d'Europa (tra le quali l'Ucraina) hanno iniziato a condividere le rispettive esperienze artistiche? Esiste in Ucraina un’arte paleolitica (attestata, ad esempio, dalle raffigurazioni di mammut)? La discussione continua a sollevare domande come queste, anche se di tanto in tanto si intravede un raggio di luce - un certo numero di articoli ha recentemente dimostrato che i dati ricavati dalle tecnologie digitali sono molto utili quando dobbiamo interpretare l'arte preistorica di Kamyana Mohyla attraverso l’analisi di decorazioni e segni presenti sulla superficie delle pietre.

Sappiamo quindi che alcune questioni possono essere chiarite. In effetti, la modellazione 3D è una fonte di informazioni notevole, quando viene applicata alle collezioni di arte rupestre trasportabili, e ci consente di cogliere molto di più rispetto a una semplice osservazione. Siamo infatti in grado di distinguere alcune tipologie di oggetti e persino di associarle a fenomeni culturali specifici, vale a dire alle società votate alla pesca del Tardo Mesolitico - Primo Neolitico, o alle tradizioni della popolazione locale dell'Età del Ferro. Infine, possiamo contribuire al dibattito sulla presenza o meno di incisioni raffiguranti mammut. Tuttavia, è evidente anche che la distanza tra Noi e Loro - le pietre - è impossibile da colmare. Anche se riusciamo a comprendere alcune delle parole che tentano di sussurare, la loro lingua nasconderà sempre più segreti di quelli che saremo in grado di svelare.

Questo tema d’eccezione è di grande interesse per coloro che cercano di far luce sul passato delle società moderne e per chi si impegna a costruire il futuro comune. A questo riguardo, l'arte e la cultura materiale sembrano essere i migliori interlocutori.

Racconto pubblicato nel febbraio 2021

AGGIORNAMENTO LUGLIO 2023
Il lavoro svolto in questi tre anni ha portato diversi risultati e ha contribuito a diversi settori, proprio come ci si aspettava dalla natura del progetto. Uno di questi è la soluzione tecnologica per la realizzazione di modelli 3D altamente accurati, basati su immagini precise dei manufatti. Le soluzioni sviluppate, che stanno per essere brevettate, consentono di scendere alla scala submillimetrica nella riproduzione dei manufatti.

Altri risultati intriganti sono arrivati dall'analisi delle collezioni di arte rupestre provenienti da varie grotte di Kamyana Mohyla, in Ucraina. Mentre è stata smontata l'ipotesi che faceva risalire al Paleolitico superiore l'arte rupestre ucraina, è stata confermata quella relativa al Mesolitico. Gli oggetti d'arte portatili attribuiti all'Età della Pietra Media sembrano appartenere all'ampio contesto delle società tardo-mesolitiche orientate verso i fiumi dell'Europa orientale.

Infine, il progetto ha portato alla creazione della collezione di esemplari di arte rupestre di Kamyana Mohyla, l'unica riproduzione digitale dei materiali provenienti da questo sito attualmente occupato, minacciato e devastato dalla guerra. Complessivamente, l'arte rupestre ucraina ha iniziato a scomparire. Anche se la strada da percorrere è ancora lunga, il contesto di alcune collezioni viene svelato grazie alla potenza dello studio fotogrammetrico digitale. Con questo strumento, lasciamo che le pietre ci raccontino la loro storia: come, quando e perché hanno vissuto e interagito con gli esseri umani nel passato.

La ricerca potrebbe essere di grande interesse per chi cerca di svelare, o forse di costruire, il passato comune condiviso dalle società moderne e per chi cerca di capire se possiamo costruire un futuro comune. L'arte e la cultura materiale sembrano essere i migliori interlocutori a questo proposito.

*Il progetto T4C (Technologies for Cultural Heritage) è finanziato dal programma Horizon 2020 per la Ricerca e Innovazione dell'Unione Europea, in accordo con il Marie Skłodowska-Curie grant agreement N. 754511