Storia di sinergia

Un progetto a sostegno dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati

Dal 2017 i Dipartimenti di Giurisprudenza, di Culture, Politica e Società e Psicologia, in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale, formano gratuitamente e supportano i tutori volontari di minori stranieri non accompagnati nell’ambito di una Convenzione interistituzionale promossa dalla Garante piemontese per l’infanzia e l’adolescenza. I “nostri” partecipanti costituiscono i migliori testimonial dell’utilità dell’iniziativa come strumento di inclusione sociale per i ragazzi e arricchimento personale per i tutori!

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Dal 2017, grazie alla cosiddetta Legge Zampa (n. 47), tutti i minori stranieri non accompagnati (MSNA) dovrebbero essere affiancati nel loro percorso in Italia da un tutore volontario. Secondo l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, la tutela volontaria è un “fattore protettivo” per l’inclusione sociale di questi minori: per “cambiare il futuro di un ragazzo arrivato in Italia senza genitori”, “insegnargli i suoi diritti”, assisterlo nelle decisioni difficili “occorre una guida per aiutarlo a capire il Paese in cui vive”.

Inclusione sociale e arricchimento personale
Per legge chi vuole candidarsi a tutore volontario deve prima superare un periodo di selezione e formazione a cura dei Garanti regionali per l’infanzia e l’adolescenza. Qui in Piemonte la Garante ha promosso a questo scopo l’elaborazione di una Convenzione interistituzionale con l’Ufficio del Garante, il Consiglio Regionale del Piemonte, l’Università degli Studi di Torino, l’Università del Piemonte Orientale, la Regione Piemonte, il Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Valle d'Aosta, la Regione Valle d’Aosta, ANCI Piemonte, e le tre Fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo, Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Cuneo. In particolare, all’interno della Convenzione, la responsabilità scientifica e organizzativa della formazione degli aspiranti tutori volontari è a carico dell’Università di Torino (Dip. di Giurisprudenza, Culture Politica e Società e Psicologia) e dell’Università del Piemonte Orientale (Dip. di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali). A oggi sono stati organizzati 6 corsi interdisciplinari di formazione, per un totale di 572 aspiranti tutori formati, di cui ben 400 hanno poi richiesto l’iscrizione nell’elenco presso il Tribunale per i minorenni di Torino. “Il corso è fatto davvero molto bene, sono contenta di averlo frequentato” ha scritto una delle tutrici neoformate in una mail indirizzata agli organizzatori: “è stata un’esperienza formativa decisamente arricchente, con un buon equilibrio tra teoria ed esperienze pratiche sul campo, ed è encomiabile che sia stato offerto e ricevuto a livello gratuito per tutti noi”.
Le due Università, inoltre, hanno progettato e realizzato percorsi di sostegno psicologico e di mutuo aiuto per i tutori nominati a cui hanno partecipato finora 150 tutori: “un indispensabile sostegno alla soluzione delle problematiche che dobbiamo affrontare”, come afferma uno di loro (Tutore, Questionario anonimo per il monitoraggio degli strumenti di supporto alla nomina, Torino, 2020).

Un manuale in open access e un vademecum tratto dall’esperienza pratica
Sono stati inoltre redatti diversi testi per l’informazione, la formazione e il supporto dopo la nomina dei tutori volontari. Tra i tanti segnaliamo un “manuale” in open access per la formazione degli aspiranti tutori (2018) e un breve vademecum per guidare il neo-tutore nella costruzione di un percorso positivo con il/la minore e la rete di professionisti in cui è inserito (2020). Quest’ultimo, in particolare, fornisce indicazioni e suggerimenti pratici che possono servire da guida per i passaggi più delicati, accompagnati da testimonianze in prima persona di tutori e tutrici e professionisti. Nelle parole, per esempio, di un educatore di comunità: “Il tutore si è presentato al primo appuntamento con un maglione da regalare al ragazzo. Voleva festeggiare il loro incontro ma noi glielo abbiamo sconsigliato; nei giorni precedenti, infatti, quando abbiamo riferito al minore della nomina ldel suo tutore, lui ci ha subito chiesto se questa persona avrebbe potuto comprargli delle cose (scarpe, cellulare, ecc.). Non è però questo il compito del tutore, ed è la prima cosa che abbiamo chiarito, prima al ragazzo e poi al tutore. Il tutore ha quindi condiviso il nostro consiglio, rimandando il regalo a un momento più opportuno. Tuttavia, per non deludere il tutore abbiamo proposto di festeggiare questo importante incontro con un dolce offerto dalla comunità condividendolo anche con gli altri ragazzi”.

Per saperne di più
J. Long (a cura di), “Tutori volontari di minori stranieri non accompagnati. Materiali per l'informazione e la formazione”, WolterKluwer, 2018;
G. Gullace, E. Tuninetti, “Il supporto dopo la nomina dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati”, 2021;
G. Gullace, D. Simone, “Vademecum. Informazioni, indicazioni e suggerimenti pratici per neotutori e tutrici volontari per il loro ingresso nella rete a supporto ai minori stranieri non accompagnati”,  sito Garante Infanzia e Adolescenza Regione Piemonte.

Gruppo di lavoro: Roberto Cavallo Perin, Marco Pelissero, Laura Scomparin, Manuela Consito e Joëlle Long (Dipartimento di Giurisprudenza), Roberto Beneduce, Franco Prina, Federica Cornali e Roberta Ricucci (Dipartimento di Culture, Politiche e Società), Luca Rollè (Dipartimento di Psicologia), Elena Allegri e Roberto Mazzola (Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, Economiche e Sociali dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale).